Project Mind

Pierluigi Simonato, MD, Psychiatrist, PhD • 5 gennaio 2025

Dopamine Nation — Come la dopamina guida la nostra vita quotidiana e il nostro rapporto con il piacere


Pierluigi Simonato :  dopamina , benessere



Se dovessi consigliare un solo libro per capire davvero il ruolo della dopamina nella nostra vita quotidiana, sarebbe "Dopamine Nation: Finding Balance in the Age of Indulgence" di Anna Lembke, docente e psichiatra a Stanford, esperta di Doppia Diagnosi e dipendenze.

Ma più che una semplice lettura divulgativa, questo testo offre una riflessione profonda sul nostro tempo: una società che, nel tentativo di evitare il dolore, rincorre spasmodicamente il piacere. E lo fa a partire da un sistema neurobiologico straordinario e poco conosciuto: il circuito dopaminergico.


Cos'è davvero la dopamina?


Nell'immaginario comune, la dopamina viene spesso ridotta alla "molecola della felicità". In realtà è molto di più: è il neuromodulatore della motivazione. Ogni volta che proviamo piacere o desideriamo qualcosa, il nostro cervello rilascia dopamina. Ma non è solo il rilascio in sé a contare: ciò che fa la differenza è l'ampiezza del picco e la velocità con cui si manifesta.

Una passeggiata, un buon pranzo, una chiacchierata attivano il sistema del reward in modo naturale e bilanciato. Ma sostanze d'abuso, videogiochi, pornografia o social media creano picchi abnormi seguiti da un rapido crollo. Quel calo è il craving, il bisogno urgente di ripetere l'esperienza per colmare quel vuoto.

Riflessione clinica: Nelle dipendenze, questo meccanismo spiega perché il problema non è solo la sostanza, ma il rapporto squilibrato tra piacere e dolore che il sistema dopaminergico cerca disperatamente di regolare. Studi recenti confermano come la disregolazione di questo sistema sia centrale non solo nelle dipendenze, ma anche nei disturbi dell'umore e nell'ansia (Salamone & Correa, 2024).

Nella vita di tutti i giorni: Quante volte ci accorgiamo di controllare compulsivamente il telefono o di mangiare senza fame? Sono comportamenti che sfruttano esattamente questi meccanismi. Comprenderli è il primo passo per prenderne distanza.


La crisi della dopamina: una società in overdrive


Viviamo immersi in un'epoca di iperstimolazione dopaminergica. Ogni desiderio trova una gratificazione immediata: cibo, alcol, shopping online, farmaci ansiolitici, social network. Ogni volta che soddisfiamo un bisogno, il nostro cervello riceve una scarica di dopamina.

Ma il nostro sistema dopaminergico non è progettato per questa sovrabbondanza. Uno studio di Volkow et al. (2021) ha mostrato come la pandemia abbia incrementato i comportamenti compulsivi legati a social media, consumo di alcol e ansiolitici. Il risultato? Un progressivo esaurimento del sistema dopaminergico, che si traduce in anedonia diffusa: niente è più davvero piacevole, tutto sembra insoddisfacente.

Clinicamente: Questo è uno dei motivi per cui aumentano le diagnosi di depressione e disturbi d'ansia. Il nostro cervello, sovrastimolato, fatica a provare piacere dalle piccole cose. Lavorare su questo significa proporre strategie di riduzione degli stimoli, mindfulness, pause digitali.

Nella vita quotidiana: L'esempio più comune è il binge watching o l'uso compulsivo dei social media: quanto più li utilizziamo, tanto meno ci gratificano. Diventa una corsa a rincorrere un piacere che non arriva più.


Piacere e dolore: due facce della stessa via neurale


Le neuroscienze hanno confermato che piacere e dolore non sono opposti, ma viaggiano lungo le stesse vie dopaminergiche. Ogni picco di piacere provoca un bilancio negativo di pari intensità. È il principio dell'omeostasi: il cervello cerca sempre un equilibrio.

Quando ci sottoponiamo ripetutamente a stimoli intensi, la caduta dopaminergica successiva è più marcata e persistente. Fetcho et al. (2024) hanno dimostrato che il circuito tra ACC e nucleus accumbens integra sforzo, ricompensa e dolore, e che lo stress cronico ne riduce l'efficienza.

Clinicamente: Questo principio spiega il craving persistente nelle dipendenze e il perché il benessere mentale peggiora con l'iperstimolazione cronica. Il trattamento punta allora a ristabilire un equilibrio, educando il paziente a tollerare piccole dosi di disagio.

Nella vita quotidiana: Significa accettare di annoiarsi, di non ottenere subito gratificazione. Recuperare spazi di noia creativa è terapeutico per il cervello.


Digiuno dopaminergico e resilienza al dolore


Anna Lembke propone un approccio pragmatico: ridurre l'esposizione agli stimoli ad alta dopamina e imparare a stare nel disagio. Non per punizione, ma per restituire plasticità al sistema dopaminergico.

Studi recenti: Ricerche di Yuen et al. (2023) e Chowdhury et al. (2022) mostrano che periodi di astinenza da stimoli intensi migliorano regolazione emotiva e controllo degli impulsi, oltre a favorire la neuroplasticità.

Clinicamente: Inserire momenti di "digiuno digitale", camminate senza telefono, cene senza notifiche, periodi senza alcol o junk food aiuta a risensibilizzare il circuito del reward.

Nella vita quotidiana: Può significare disattivare le notifiche push, trascorrere un pomeriggio senza social, o riscoprire il piacere di attività semplici come leggere o cucinare.


Conclusione


"Dopamine Nation" non è solo un libro sulle dipendenze: è un manifesto neurobiologico del nostro tempo. Comprendere come funziona il nostro cervello ci aiuta a vivere meglio, accettare il disagio senza fuggirlo, e ritrovare piacere nelle piccole cose.

È un invito a rallentare, a scegliere consapevolmente, a spezzare la catena compulsiva che ci lega a stimoli effimeri. E a insegnarlo anche ai nostri pazienti, non come morale, ma come scienza del cervello.


Spero di aver spiegato in sintesi i punti interessanti di questo libro e di avervi invogliato a comprarlo e leggerlo, sia che siate addetti al settore che lettori curiosi. 

"L'era della Dopamina" A. Lembke


Grazie di cuore per il vostro interesse.

Pierluigi Simonato



Bibliografia aggiornata (2020–2024)


  • Lembke, A. (2021). Dopamine Nation: Finding Balance in the Age of Indulgence.
  • Volkow, N.D. et al. (2021). The role of dopamine in addictive behaviors: emerging evidence from pandemic-era studies.
  • Fetcho, R.N. et al. (2024). The brain’s go-getter circuit: anterior cingulate cortex to nucleus accumbens and its disruption by stress. Neuron.
  • Salamone, J.D. & Correa, M. (2024). The neurobiology of activational aspects of motivation. Annual Review of Psychology.
  • Yuen, E.Y. et al. (2023). Neuroplasticity following dopamine fasting: implications for impulse control. Nature Neuroscience.
  • Chowdhury, R. et al. (2022). Dopaminergic modulation of reward learning and self-control. Neuropsychopharmacology.
  • Wave and Tides . From Dopamine to Addiction. Addiction Science Lab Podcast (2024)



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